Solo pochi fa mesi abbiamo ospitato, qui sul nostro blog, Igor Nuzzi, Regional Director Italia & Svizzera Lavazza. Insieme a lui siamo andati a scoprire tutti i segreti delle nuovissime Eco Caps, le capsule biodegradabili che possono essere compostate a livello industriale per diventare fertilizzante dopo 180 giorni.
QUI potete leggere tutta l’intervista.
Un prodotto che non solo conferma la vena innovativa del brand torinese ma che dimostra il suo impegno verso la sostenibilità. Un vero e proprio percorso ricco di progetti che mettono al centro la salvaguardia del nostro pianeta.
Un impegno che si traduce non solo nel produrre caffè di eccellente qualità, ma farlo in modo responsabile, integrando principi di sostenibilità in tutti i processi. Un modo diverso di concepire la creazione di valore che nelle decisioni aziendali prevede considerazioni sociali e ambientali, oltre che economiche.
L’approccio di Lavazza è alla neutralità di carbonio e parte dalla riduzione delle emissioni di CO2 lungo tutta la catena di produzione. Un viaggio iniziato nel 2020 che ha portato alla compensazione delle emissioni dirette raggiungendone la totale compensazione. Un percorso che rientra in un più ampio impegno verso la sostenibilità, un’iniziativa chiamata Blend for Better di cui ne fanno parte progetti che seguono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030 in 4 aree: Cura dell’Ambiente, Innesco di un circolo virtuoso, Ampliare le possibilità e Educare al cambiamento.
Cosa significa concretamente?
L’approccio alla neutralità di carbonio parte dalla riduzione delle emissioni, ma poiché non tutte possono essere ridotte immediatamente, il brand torinese utilizza la compensazione delle emissioni residue sostenendo diversi progetti come, ad esempio, il ripristino della foresta di Guanaré in Uruguay, che consiste nel rimboschimento e nel ripristino di praterie degradate per migliorare la qualità del suolo e la biodiversità, aumentando al contempo il sequestro del carbonio. Un progetto che sta creando un’industria del legno sostenibile, aumentando le opportunità di lavoro e rafforzando l’economia rurale dell’Uruguay.
Il progetto Madre de Dios, Perù: vicino all’antica Machu Picchu la costruzione di una strada interoceanica che collega il Brasile al Perù mette in pericolo la foresta pluviale tropicale e una delle aree più preziose per la biodiversità nel mondo. Il progetto si occupa della minaccia sociale a cui è sottoposta la comunità indigena e del disboscamento illegale, aumentando la sorveglianza nella zona e definendo pratiche di gestione forestale.
Kariba Zimbabwe, un progetto di conservazione delle foreste dalle enormi potenzialità sociali. L’acquisto di crediti di carbonio salvaguarda l’indipendenza delle comunità indigene e migliora il loro benessere. Gli investimenti sono volti a potenziare la sanità, le infrastrutture, l’istruzione e l’agricoltura. In quest’ultima area le attività si concentrano sull’agricoltura di conservazione, gli orti comunitari, la formazione di apicoltori, la gestione degli incendi e l’ecoturismo, che genera effetti positivi per tutta la regione.
