Essere impresa sostenibile significa trovare nuovi e ambiziosi progetti che non solo rispettano l'ambiente, ma che si impegnano inoltre a creare un mondo più equo e giusto, in cui i beni fondamentali siano alla portata di tutti.
Uno di questi progetti, che Gruppo Illiria ha scelto di sostenere, è WAMI - Water with a Mission, start up nata nel 2016 da Giacomo Stefanini e Michele Fenoglio, entrambi classe 1989, due ex compagni di università e amici, che hanno deciso di rendere il gesto ordinario, e apparentemente banale, di bere una bottiglia d’acqua in un'azione dallo straordinario impatto positivo.
Vi raccontiamo qualcosa di più su WAMI attraverso la voce dei suoi fondatori.
Come è nato il progetto WAMI e qual è la sua mission?
“WAMI è nata prendendo spunto da un modello di business chiamato ‘Buy One, Give One’, che consiste nel donare a chi ne ha bisogno lo stesso prodotto che compriamo per noi, per rendere il nostro acquisto consapevole e responsabile. Io e Michele siamo venuti a contatto con questo modello durante una lecture incentrata sulla Corporate Social Responsibility che usava TOMS come case study, raccontando il suo modello di business, cioè proprio il ‘Buy One, Give One’.
Siccome nello stesso periodo avevo fatto qualche ricerca sui numeri dell’acqua nel mondo, ho messo insieme gli elementi e con Michele siamo arrivati a concepire la mission di WAMI: risolvere il problema della mancanza d’acqua nel mondo, con il semplice gesto di bere!”.
In cosa consiste esattamente il progetto?
“Acquistando una bottiglia o lattina WAMI ognuno di noi dona 100 litri d’acqua a progetti idrici in comunità senza accesso alla risorsa, che creiamo insieme a partner esperti. Funziona così: nei progetti idrici, ogni famiglia ha un rubinetto, il cui finanziamento richiede circa 10.000 bottiglie e fornisce più di 1.000.000 di litri di acqua. Ed ecco da dove nasce l’equazione: 1 bottiglia o lattina corrisponde a 100 litri donati.
E siamo molto contenti perché ad oggi abbiamo completato più di 50 progetti in tre continenti, per un totale di più di 8 miliardi di litri: grazie a questi più di 15.000 persone hanno ricevuto diretto accesso all’acqua potabile, per sempre”.
Chi si occupa della costruzione degli impianti idrici?
“Per la costruzione dei progetti idrici, ci affidiamo sempre a dei partner che lavorano già sul territorio, come Fondazione ACRA, Oxfam Italia o Amref. In questo modo, sappiamo davvero come poter rispondere alle necessità delle comunità coinvolte, rispettando le conformazioni del terreno e i bisogni ambientali del paese. Individuiamo una falda acquifera sicura e sostenibile vicina alle comunità che beneficeranno del progetto, e l’acqua viene pompata da queste falde in una cisterna, collegata con le abitazioni del villaggio da una rete di tubature che termina con un rubinetto per ciascuna famiglia”.
Uno degli aspetti più innovativi è la tracciabilità della donazione, ci spiegate come funziona?
“Il bello del nostro progetto è che non è una promessa di donazione, ma una donazione ‘immediata’: infatti, sull’etichetta dei nostri prodotti è presente un codice univoco che, se inserito nel nostro sito, porta direttamente a conoscere la storia della famiglia a cui quei 100 litri d’acqua sono stati donati. Per noi è un passaggio molto importante perché permette a tutti di sentirsi immediatamente protagonisti dell’impatto positivo che stanno generando: è un’azione che responsabilizza molto e rende subito comprensibile quanto sia importante il contributo di tutti al progetto”.
Vi siete mai recati in alcuni dei villaggi dove avete costruito questi impianti?
“Assolutamente sì: in questi anni abbiamo potuto visitare più volte i paesi coinvolti nei nostri progetti in Senegal e Tanzania, mentre siamo in attesa dei viaggi in Sri Lanka ed Ecuador, che speriamo avverranno molto presto”.
WAMI non è solo un progetto di sostenibilità sociale, ma anche ambientale, in che modo?
“Per noi l’impatto positivo dev’essere a 360 gradi: per questo motivo teniamo molto alla sostenibilità dei nostri pack, che alla fine sono il modo in cui i nostri consumatori ci incontrano. Per questo usiamo vetro a rendere, alluminio al 100% riciclabile e, da poco, plastica al 100% riciclata, oltre che 100% riciclabile. Inoltre ogni anno portiamo avanti WAMIzzonia, il nostro progetto di riforestazione urbana a Milano, la città in cui viviamo. Ogni aspetto della sostenibilità è interconnesso, e quindi è fondamentale per noi dare il massimo in tutti gli aspetti che la compongono”.
Gruppo Illiria ha scelto di sostenere Wami inserendo queste speciali bottigliette d’acqua nei propri distributori. Dal 2019, anno in cui è iniziata la collaborazione con WAMI, Gruppo Illiria ha venduto attraverso i propri distributori automatici quasi 416.000 bottiglie, ovvero 4.1600.000 litri d’acqua donati.