C’è anche Carlotta Bortolin, responsabile CSR di Gruppo Illiria, tra i primi 28 imprenditori e manager green diplomati dall’Università di Udine grazie al corso di aggiornamento e perfezionamento “Environmental, social and governance – Esg training program”. Un percorso nato con l’obiettivo di fornire scenario, metodologie e strumenti per mettere a sistema una condotta di impresa responsabile e sostenibile in riferimento ai principali ambiti di gestione: dai processi, alle persone, ai prodotti, con particolare riferimento agli impatti che l’operato dell’impresa produce sugli stakeholder, sull’ambiente e sulla società.
Il corso, organizzato in partnership con Osservatorio Socialis, con la collaborazione dell’Associazione AnimaImpresa e con il sostegno di Confindustria Alto Adriatico, Camera di commercio di Pordenone-Udine, Camera di commercio Venezia Giulia-Azienda speciale per la zona Franca di Gorizia e Confcommercio Gorizia, ha fornito gli strumenti necessari per riuscire a coniugare obiettivi di redditività, competitività e creazione di valore con la tutela dell’ambiente e l’accrescimento del benessere sociale.
Abbiamo chiesto a Carlotta Bortolin di raccontarci qualcosa in più su questa esperienza.
Quali sono gli strumenti e gli indicatori appresi durante il corso che oggi vi consentono di monitorare e misurare le vostre performance ambientali, sociali ed economiche?
“Il CSR check, messo a punto da Osservatorio Socialis partner del corso ESG Training Program, è uno tra gli strumenti appresi durante il corso. Si tratta di un sistema per la rendicontazione e il monitoraggio di tutte le iniziative portate avanti dall’azienda in ottica di sostenibilità: consente di valutare il livello di sviluppo sostenibile della propria organizzazione, mettendone in luce punti di forza e di debolezza.
Consiste nell’analisi di 6 macro aree e 34 indicatori che prendono in esame le attività svolte nei confronti del personale, la coerenza nelle politiche di responsabilità e sostenibilità e la condivisione multilivello, ovvero le attività rivolte e co-progettate con il territorio e altri soggetti esterni. Si esamina poi il livello di engagment degli stakeholder e la comunicazione delle proprie azioni di responsabilità sociale d’impresa attraverso i vari strumenti disponibili - come ad esempio il bilancio sociale -. Infine, si verificano i risultati e si avvia una pianificazione in ottica di miglioramento continuo”.
Come reputa, grazie a quanto appreso in aula, il vostro sistema di corporate governance?
“Un buono sviluppo sostenibile deriva da una buona governance, il punto chiave nella creazione di valore nel lungo termine. Da sempre Gruppo Illiria investe molte delle proprie risorse per avere una governance solida ed efficiente. Di recente, ad esempio, abbiamo introdotto un amministratore indipendente esperto in ambito ESG nel consiglio di amministrazione del Gruppo. Stiamo inoltre mettendo a punto un sistema incentivante per i manager, legati a obiettivi di sostenibilità”.
Questo percorso dà particolare importanza agli aspetti connessi alla comunicazione sia interna che esterna delle attività messe in campo sul fronte della sostenibilità. Cosa fa e cosa ha in programma Gruppo Illiria su questo fronte?
“Cerchiamo di dare sempre molta visibilità a progetti ed azioni legate allo sviluppo sostenibile perché crediamo sia di importanza strategica comunicare il nostro impegno in tal senso. Lo strumento principale con cui lo facciamo è il report di sostenibilità, giunto alla sua quarta edizione, ora stiamo lavorando alla quinta edizione che pubblicheremo nel 2014 e rendiconterà gli anni 2022-23.
Siamo molto attivi sulle piattaforme Social dove la nostra content strategy è focalizzata sulla narrazione dei nostri progetti “sostenibili”; abbiamo aperto un blog aziendale dove ogni mese proponiamo approfondimenti confrontandoci con i nostri partner. Usiamo invece la nostra Newsletter interna e la App aziendale per veicolare internamente tutte le novità in ambito sostenibilità.”
Potersi confrontare in aula con altri imprenditori e manager le avrà sicuramente permesso di scoprire più da vicino cosa fanno oggi le aziende per essere più sostenibili. A che punto siamo oggi in Italia?
“La situazione delle aziende in Italia è in continua evoluzione e varia molto da azienda ad azienda, soprattutto in relazione alle dimensioni. Vi è, ad ogni modo, una sempre maggiore consapevolezza che si traduce in azioni e pratiche sostenibili sempre più diffuse. Sono moltissime, ad esempio, le aziende che si impegnano a ridurre le proprie emissioni di carbonio, che esplorano business basati sull'economia circolare, che ampliano il loro impegno sociale contribuendo a cause comunitarie e promuovendo la diversità e l'inclusione nei luoghi di lavoro. Tuttavia le sfide da affrontare sono ancora molte… Grazie al master ho però notato un aspetto interessante ovvero che la sostenibilità non è più materia di interesse delle sole medie-grandi imprese, ma sta entrando sempre più spesso sia nelle piccole organizzazioni che all’interno delle imprese individuali. Basti pensare che tra i partecipanti al master c’era un pubblico molto eterogeneo, costituito non solo da aziende ma anche da piccoli artigiani e liberi professionisti. Un segnale più che positivo!”